12/09/2020

Riunione mattonara a casa di DeMa

Una delle tante riunione fatte per organizzare banchetti e partecipare ad eventi. Soltanto che stavolta c'è una testimonianza fotografica della giornata passata a casa di Guido De Maria!

28/11/2017

Vacca d'un cane!

Martedì scorso mi hanno invitato al teatro Sacro Cuore di Modena ma ho dimenticato chi e perché. Purtroppo un’amnesia retrograda si è impossessata di me dal momento in cui due pazzi dal palco hanno cominciato a lanciare mattoni sul pubblico.
Uno si chiamava GuidodeMaria e l’altro Clod. Il primo lo scrivo tutto attaccato come i suoi giochi di parole: diceva cose del tipo “Coccofrullo”, “Mi prudicchio” o più semplicemente “Bau”. Ripeteva di essere vecchio ma, vacca d’un cane, a me sembrava uno di quei discoli delle elementari che cominciano a incitare la classe a far le corna alla maestra appena si accorgono che è un generale.
L’altro, il suo amico, aveva una cartabarchetta in testa e, con un camaleontico susseguirsi di voci, lo inseguiva con una carriola come il grillo alla rincorsa di Pinocchio.
M’è arrivata una ghega nell’occhio e devo aver perso i sensi o una cosa del genere. Innanzitutto mi sembrava che sul mattone ci fossero fumetti e caricature, alcune addirittura del mitico Bonfa! Poi il palco ha cominciato a trasformarsi in una piazza dove la regola era non avere regole. Nel tempo di uno spettacolo ognuno col proprio talento e col proprio strumento vi ha sostato sussurrandoci ipotesi diverse da quelle che sappiamo prevedere. Fuori dai festival, dalle premiazioni, dal business discografico, gruppi di uomini e donne che si sono dati i nomi di O.d.S., Fermata Fornaci e Lupi Sociali hanno cantato con una generosità che avevamo dimenticato per strada. A coordinarli la schioppettante cantautrice Barbara Rosset e diversi operatori che li applaudivano dalla platea nell’idea umanissima che l’arte e il prendersi cura sono percorsi di dignità ineludibili.
Dal surreale ha poi cominciato a uscire una magica musica che parlava il linguaggio misterioso delle foglie, delle rocce, delle acque, dei maghi e degli indovini. Niente paura stavano passando i Modena City Rambles con Riccardo Bertini, Marco Michelini e Giovanni Massari, guidati dal bardo Franco D'Aniello.
Ma la piazza, si sa, è un corpo vivo attraversato da armonie e anacoluti e in men che non si dica il melodramma buffo di quella banda di masnadieri degli Amarcord prendeva il sopravvento. Insospettabile artefice, nel suo trasformismo dolce e poderoso, Claudio Mattioli aveva già inforcato la sua grande fisarmonica color neve. Troppo tardi per sfuggirne all’ipnosi e al più terribile Max Barbolini, ormai impossessato da una voce impetuosa e da una pericolosamente intrigante doppia personalità che brinda continuamente alla vita.
Inutili i tentativi di Clod e De Maria, in straordinaria autoironia, di metterci le mani: ormai il caos sotto i loro occhi era senza possibilità di mediazione. Meglio fermarsi a fare quattro chiacchiere tra amici come quando ci si incontrava a Bologna all’Osteria delle Dame. Là, nel tavolo con Francesco Guccini, Beppe Carletti e Carlo Savigni, ad accordare passato e presente: a riannodare generosamente i fili di una storia privata e collettiva che ha raccolto segni dalle pietre e acceso altissime notti. Irrinunciabile unità emozionale: gesti d’amore, antidoti al disastro, cura della memoria. Memoria che lentamente riaffiorava ricordando la mia casa di infanzia crollata in quel maggio del 2012 e l’anta della vecchia credenza che riemergeva tra la polvere e i mattoni con l’impronta d’olio della mia manina. Cominciavo a ricordare perché mi trovassi lì e chi mi aveva invitato … ringrazio Bonfa e i suoi amici mattonari … e ringrazio l’Arte quando si accorge di essere al servizio della Vita.

Grete Poz

28/03/2017

A casa di Francesco Guccini

Il 28 marzo siamo stati a casa di Francesco Guccini, che ha impreziosito alcuni mattoni firmandoli di proprio pugno. Abbiamo passato un pomeriggio in buona compagnia, tra chiacchiere e lambrusco.


Terremoto nell'Italia centrale

24 Agosto 2016

Di nuovo un terremoto torna a colpire il nostro paese, proprio nel cuore degli appennini dell'Italia centrale. Siamo vicini alle persone colpite da questa calamità, di cui conosciamo il dolore. Pensiamo che sia doveroso allargare la nostra iniziativa per aiutare le persone in difficoltà in questo momento, anche con il nostro piccolo contributo. In base allo spirito di orizzontalità che ha sempre caratterizzato la nostra associazione, cercheremo di donare dei soldi direttamente alle scuole che hanno bisogno di tutto per ricominciare, documentando ogni donazione sul nostro sito. Come sempre, chiunque può contribuire comprando un mattone e spargendo la voce.


25/06/2014

FUMETTI PER TUTTI (i gusti) 2014

Domenica 22 giugno ero a Montale (MO) col banco mattoni per Montale in festa.

Partecipavo in duplice veste di responsabile del banco e di co-organizzatore della festa, in cui era inclusa la seconda edizione di FUMETTI PER TUTTI (i gusti) organizzata con l’associazione L’APOSTROFO - vedi volantino nella home page -.

Abbiamo venduto otto mattoni. Uno lo ha comprato Lorenzo, un mio giovane allievo, e altri sette li ha acquistati una coppia di Reggio Emilia venuta apposta per fare shopping mattonaro.

Purtroppo non c’erano altri mattonari ufficiali con me ma ho potuto contare su mattonari volontari per tutta la giornata, a partire da alcuni allievi del mio corso di fumetti, che hanno anche animato la giornata con diverse cose molto belle e interessanti. Poi hanno dato una mano Laura Camellini, già presente alla fiera del libro di Bologna, e Sabrina Vandelli assieme alle due figlie.

Ringrazio loro e anche Cesare (Buffo) Buffagni per avermi aiutato a ricollocare ordinatamente tutti i mattoni nelle cassette a fine giornata, come ringrazio Alberto e Paola di L’Apostrofo, l’assessore Waller Govoni e il circolo AUSER di montale per la collaborazione e la gentilezza.

Devo dire che ancora oggi, a due anni dall’inizio della nostra avventura mattonara, la gente ammira e apprezza l’iniziativa. Nessuno pensa che sia passato troppo tempo, perché capisce che i terremotati hanno ancora molte ferite aperte, che le scuole a cui facciamo le donazioni meritano sostegno a prescindere e che l’intera iniziativa ha un valore simbolico a se stante, artistico e solidale insieme.

Molti giudicano che Guccini sia il testimonial perfetto per questa iniziativa e il progetto conclusivo previsto per la prossima primavera 2015 entusiasma tutti. Lo presentiamo nelle fiere con dei cartelli ma presto lo pubblicheremo dettagliatamente qui sul sito ufficiale mattoni e sulla pagina Facebook che presto rinnoveremo. Abbiamo bisogno di alcuni punti fermi ancora da trovare e grazie ai quali impostare una strategia nei prossimi mesi. Le potenzialità sono grandi ed entusiasmanti, ma siamo pochi e abbiamo tempo, risorse ed energie molto limitate, eppure vogliamo concludere l’iniziativa nel modo migliore possibile. Sarà una bella cosa, una cosa importante!

Tante persone lasciano gli occhi sui piccoli capolavori che esponiamo ed è inutile nascondersi che non tutti possono permettersi di dare 50 euro in beneficenza. Purtroppo non possiamo cambiare il prezzo, per rispetto di chi ha già comprato dei mattoni e di chi li ha fatti, però ci sono delle idee per compensare questa cosa e permettere a tutti di dare un contributo inferiore con la stessa soddisfazione. Ne parleremo tra noi mattonari; vedremo se ci riusciremo. Ogni cosa, se la si vuole fare bene, costa molto impegno.

 

Massimo Bonfa

 

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07/04/2014

Otello Roscioni alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna

Strane cose possono accadere ad una fiera del libro. Certamente ti aspetti di trovare editori ed autori, i primi intenti a sfoggiare la potenza delle rispettive macchine editoriali mentre i secondi si affaccendano chi a firmare contratti, chi a mostrare i propri lavori a distratti commessi. Anche la folla di aiutanti, faccendieri, operai e guardie fa parte della normale popolazione di una fiera, soprattutto di quella di riferimento per l'editoria infantile.

Quello che invece non ti aspetti è di trovare un piccolo stand popolato solo da volenterosi volontari che raccolgono fondi per iniziative legate alla ricostruzione dopo il terremoto del 20 maggio 2012 in Emilia. Nascosto tra ben più imponenti padiglioni tracimanti di libri e sfondi colorati, l'umile postazione (gentilmente, e gratuitamente, donata dagli organizzatori) si distingue per l'inusuale merce che espone: mattoni disegnati da fumettisti, illustratori, pittori, studenti e anche semplici passanti, soprattutto bambini, che hanno donato la propria arte a favore di una nobile iniziativa. Le pareti tappezzate da un caleidoscopio di forme e colori e l'assenza di loghi riconoscibili hanno reso la mostra di mattoni un'oasi creativa al riparo dagli aridi venti del commercio globale, che invece sostenevano le avventure editoriali del grosso degli avventori.
E' capitato dunque di ospitare un'intera scolaresca di un istituto d'arte veneziano, giovani e talentuosi autori che hanno guadagnato il loro ingresso con un solido biglietto di terracotta illustrato. Complice la festosa atmosfera dell'iniziativa e, forse, dell'inesauribile fornitura di lambrusco e sgranocchini, moltissimi degli artisti presenti in fiera hanno arricchito la collezione di mattoni con nuovi deliziosi contributi.
Strane cose accadono in fiera. Capita che mentre mangi un'arancia, appoggiato al muro per riprendere fiato, ti punti un'arzilla signora australiana che ti dice che i tuoi pantaloni sono i piu' belli della fiera per poi sparire alla stessa velocità con cui è arrivata. Capita di incontrare un'artista un po' fata che guarda dritto al cuore delle persone e trasforma il retro di un furgone nel proprio atelier (mentre il suddetto furgone trasporta i mattoni in giro per Bologna, al termine della fiera).
I fumetti hanno il pregio di trasportare il lettore in mondi lontani ed esotici. Ma puo' anche capitare che tra le mura incantate di mattoni dipinti questi mondi diventino reali. E comodamente raggiungibili ad una fiera del libro.

 

Otello

 

Bologna (BO) - VII edizione Festival Internazionale di Fumetto BILBOLBUL - 21-24 febbraio 2013

TitoloBilbolbul e i mattoni (come fosse Krazy Kat)

Svolgimento:

Anche questa è stata un’avventura, come Lucca Comics o la cena dei Cartoonists a Rapallo!


Merito di Bartolone che si è fissato e a forza di insistere col Bonfa l’ha convinto a chiedere un nome di riferimento a Piero Ruggeri, altro mattonaro recidivo e innescare la via del non ritorno per l’ennesima picaresca impresa. Emilio Varra, direttore di Bilbolbul, è stato da subito gentile e disponibile, assegnandoci un tavolo nel cuore della manifestazione: la prestigiosa Sala Borsa. Questa magnifica biblioteca-salotto-piazza-monumento, situata in uno dei palazzi storici che si affacciano sulla Piazza Grande di Bologna, è frequentata da persone di ogni età che vi si recano per diversi motivi e da cui, inevitabilmente, tutti escono dopo aver respirato cultura e senso civile di una città che rimane viva, bella e generosa anche in questi tempi di micragna economica e di regressione antropologica.


I soliti tour de force per preparare i dettagli organizzativi dribblando gli impegni di tutti e scavalcando i soliti mille imprevisti dell’ultima ora ed ecco che partiamo con la mia macchina carica di mattoni ancora odorosi di cementite fresca. Alla stazione di Modena arriva Bart con Elena Buscema che generosamente si è aggregata per dare man forte. A Bologna scarichiamo e allestiamo il banco nel pomeriggio stesso del primo giorno contando sulla vicinanza di Piero che nei tre giorni successivi ci aiuterà in mille cose e grazie alla pazienza e alla gentilezza di Giordana Piccinini di Hamelin e delle ragazze e ragazzi della biblioteca.


Nelle pause uscivo per fumare una sigaretta e guardando la piazza su cui scendeva una debole nevicata, pensavo a quando girovagavo in quel centro storico come studente del DAMS e dell’accademia.


Erano i tempi in cui ero l’aiutante di Bonvi, che abitava in quel vicolo su via Rizzoli, pensavo a Lucio Dalla, scomparso da poco, che non ho mai conosciuto ma che avrei potuto benissimo incontrare da quelle parti. Pensavo alla canzone ispirata a questa piazza e scritta da Paola Pallottino che ho incrociato più volte alla fiera del libro. Ricordo il fermento che c’era al DAMS, alla Traumfabrik di via Clavature, a Radio Alice, a Pazienza e Scozzari, gli Skiantos e Roberto Freak Antoni, e ai miei amici (e amiche) bolognesi. Allora, come oggi, mi sentivo un cane sciolto, ma non per vezzo o per scelta bensì perché da bravo studentello giovane e squattrinato era già molto se riuscivo a fare quel poco che facevo; poche lezioni frequentate e pochi soldi guadagnati a fare lettering, retini e commissioni varie per Franco Bonvicini. In quegli anni mi capitò anche di bazzicare le riunioni carbonare di Fumo di China, magari negli scantinati di Alessandro distribuzioni, con Ghiddi, Spiritelli, Lupoi e Plazzi, allora giovincelli come me ma probabilmente meno spiantati.


Ma torniamo ai mattoni. Noi tre mattonari in trincea abbiamo sovraccaricato il tavolo con bellissimi mattoni, ammirati e fotografati da molti per alcune ore, poi abbiamo coperto il tutto con un telo per recarci all’inaugurazione della mostra di Giardino, dove abbiamo incontrato un sacco di gente, a cominciare dall’amico Vittorio Giardino (che mi ha promesso di disegnare un mattone) a Silver con la moglie Silvia, Emilio Varra, Sergio Tisselli (anche lui ha promesso un mattone) e Margherita e Francesca Raviola, che ho conosciuto a Castel del Rio e con le quali sono rimasto una buona oretta a parlare di Politica.


Il giorno dopo, venerdì (ancora neve), sono arrivato da solo e ho allestito il banco. Dopo un po’ mi son messo a parlare con un ragazzone magro e allampanato attirato dalla bizzarra esposizione. Una chiacchiera tira l’altra e scopro essere lui un musicista sardo venuto a Bologna per completare la registrazione del suo ultimo disco col suo gruppo “in teatro”.Lui si chiama Renzo Cugis ed è un tipo appassionato e intelligente, mi è simpatico anche perché ci accomuna l’interesse per il mondo zingaro che per me si traduce nel fumetto dei Girovaghi e per lui nello stile della sua musica.


Renzo mi regala un CD che mi ascolterò poi a casa con calma e io contraccambio con una copia della rivista Kazz8 su cui ho pubblicato di recente una storia di tipo “underground” quindi dediche reciproche, foto e brindisi con lambrusco novello. Non sono un esperto musicale ma Renzo Cugis e il suo gruppo ve li consiglio vivamente, è gente che fa sul serio in modo divertente e divertito. Una sorta di teatro canzone troppo intelligente per il festival di Sanremo o le TV commerciali ma di ottimo livello, per quello che posso capirne io. E la musica è travolgente.


Più tardi arriva Niccolò Storai, che si piazza al banco e realizza un mattone molto bello con Fred Buscaglione in cambio di un mio disegno sul suo blocco per dediche. Ci raggiunge anche Otello Roscioni, che ho conosciuto la sera prima alla mostra assieme a una sua amica che ha collaborato all’allestimento della stessa. Otello ha mostrato a me e a Niccolò i suoi lavori e dato che è piuttosto bravo l’ho subito punito facendogli disegnare un mattone. Prima di scappare a prendere il treno lui si è comprato il mattone che stavo disegnando io e si è anche lasciato convincere a portare dei mattoni vergini a Roma, per poterli offrire ai tanti disegnatori romani che non abbiamo ancora potuto interpellare.


Invece Niccolò è rimasto parecchio lì con noi, in attesa di un suo impegno professionale, approfittando del fatto che al nostro banco si fermano molti giovani e tantissime ragazze.


A un certo punto uno di loro ci chiede se può disegnare un mattone. Presto fatto! Lo fornisco subito di un mattone in bianco, ma subito dopo un altro fa la stessa richiesta, seguito da un altro ancora. Poi si smollano anche le ragazze, che scopro essere studenti e studentesse di una scuola di editoria di Urbino, e in pochi minuti tutta l’area che circonda lo stand si trasforma in un bivacco di giovani talentuosi che disegnano mattoni, alcuno sul tavolino, tutti gli altri per terra. Ne lasceranno una dozzina, ringraziandoci quando invece dovremmo ringraziarli noi per la simpatia, la freschezza e la bellezza che ci hanno regalato. Uno lascia il mattone incompleto perché deve raggiungere i compagni, faccio appena in tempo a farglielo firmare e poi lo completerò io, con una frase “terremotata”.


E’ poi venuto Francesco Guerrini,disegnatore Disney bolognese che ha portato un bellissimo mattone di Lucio Filippucci (subito venduto). Francesco è stato uno dei primi disegnatori a farci un simpaticissimo mattone col diavoletto/angioletto di Guareschi e che abbiamo utilizzato anche in questo sito per illustrare una rubrica. Ci fa sapere che sta disegnando anche un secondo mattone con Pippo e Gambadilegno nei panni di Don Camillo e Peppone. Chiacchierando con lui sono venute belle idee per coinvolgere altri disegnatori disneyani.


A proposito di Disneyani, la domenica è passato anche Donald Soffritti, che si è portato a casa ben tre mattoni; nelle mail che ci siamo scambiati dice che ne farà uno Disney, un altro non Disney e un terzo non si sa come. L’unica cosa certa è che saranno tre capolavori si venderanno come il pane.


Nel pomeriggio di venerdì è arrivata Elena Buscema e non ci siamo fatti scrupoli a chiedere di disegnar mattoni agli autori impegnati al tavolo delle dediche. Io ne ho accaparrato uno di Vanna Vinci e nei giorni seguenti ci ha lasciato un suo mattone Francesca Ghermandi e altri autori.


Alla sera ritorno a casa in treno, dopo aver preso accordi con Piero Ruggeri che il lunedì caricherà tutto e lo porterà a Reggio da ComixComunity. I giorni successivi a mantenere la trincea saranno Bart, Luca Bondi, Errico Chiari con l’aiuto di Piero ed Elena che è voluta tornare assieme al marito. Un’altra battaglia è vinta! Cosa si vince? La cosa più importante, la constatazione che si possono vincere le battaglie.

 

Bonfa 10/03/2013

 

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Titolo: Racconta la tua giornata al BilBolBul 2013

Svolgimento:
Per quanto riguarda il BilBolBul è stata un'esperienza molto positiva, a partire dall'accoglienza e dalla disponibilità di tutte le persone dello staff veramente gentili e cordiali. 
La "location" è stata ottima, così come la visibilità, e l'interesse per l'iniziativa sia da parte del pubblico che da parte degli autori. 
L'unico commento negativo che ho sentito è stato quello relativo al "costo troppo elevato" del singolo mattone, perchè si sono fermati parecchi ragazzi giovani interessati all'iniziativa ma in ristrettezze economiche, purtroppo, infatti gli unici mattoni venduti li hanno comprati delle persone "grandi" di età.
Per quanta riguarda gli autori tutti hanno dimostrato interesse per l'iniziativa, però alcuni erano talmente pressati dal pubblico (vedi Giardino e Fior) che purtroppo per mancanza di tempo non sono riusciti a fare il mattone. Altri, vedi Francesca Ghermandi è passata dopo le dediche ed appena esposto il mattone è stato venduto subito, anche quello di Vanna Vinci è stato venduto. Poi è passato un disegnatore di topolino (molto simpatico e disponibile del quale però non ricordo il nome) che ha portato a far fotografare il suo mattone e ritirare l'autentica perchè già venduto, ed ha promesso che ripasserà da Alessandro Distr. per ritirane un'altro bianco.

E poi siamo pure emigrati in Francia, l'autrice Camille Jourdy  (http://camillejourdy.canalblog.com/) ci ha omaggiato con un mattone bellissimo, purtroppo a causa della nostra scarsa conoscenza della lingua francese non l'abbiamo ringraziata a dovere per fortuna ci ha pensato un pò Piero che l'ha intrattenuta con qualche discorso.

Tanti scambi di idee ed anche suggerimenti per poter realizzare un opera tipo installazione permanente con i mattoni invenduti, l'idea era anche quella di un'opera che possa crescere nel tempo con l'aggiunta di altri mattoni-autori possibilmente nelle zone colpite dal terremoto, si pensava ad un qualche centro a Mirandola od al castello di San Felice che ha già al suo interno delle sale predisposte.

Tante, tante ed ancora tante persone di tutte le età e soprattutto tante foto ai mattoni esposti ma proprio tante, ad un certo punto avevamo pure pensato di mettere pure le foto a pagamento simbolico di 1 euro :). 
Per concludere, spero di non aver dimenticato nulla anche perchè alla sera sia le mie condizioni fisiche che quelle meteo non erano delle migliori, infatti al ritorno dalla stazione ci ho messo quasi 1 ora ad arrivare a casa, ma ne è valsa sicuramente la pena esserci perchè il giudizio e l'interesse di tutte le persone è stato più che positivo.

Alla prossima "battaglia".

Luca Bondi